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La 1ª parte del volume compagina, arricchendole di notizie inedite, le annotazioni biografiche di autori coevi al Ripamonti, ottocenteschi e recenti. La 2ª verifica le strutture e la validità della testimonianza storica del Ripamonti. La 3ª è la ricerca delle fonti documentarie cui il Ripamonti attinse. Si tratta soprattutto del "Ragguaglio" del Tadino e del "De pestilentia" di Federigo Borromeo. I numerosi punti di contatto sono presentati in forma sinottica per agevolare la lettura e offrire un confronto subito evidente. La 4ª espone le ragioni della scarsa fortuna storica del Ripamonti. Tra i capitoli, offrono particolare interesse i "ludus similitudinis" con Tucidide, Boccaccio, la peste del 1576 e l'esame del "bel latino" che anche il Manzoni apprezzò. La 5ª tratta dei numerosi "debiti" contratti dal Manzoni nelle tre stesure del romanzo (finora mai raccolti insieme e presentati in sinossi con i corrispondenti passi del "De peste") e nella "Storia della colonna infame".